Affrontare il cambiamento di paradigma: garantire l’efficacia nella convalida della pulizia basata sul rischio
Introduzione
Con l’evolversi del panorama degli standard normativi, la convalida della pulizia rappresenta un componente chiave nel mantenimento della qualità del prodotto e della sicurezza del paziente all’interno dell’industria farmaceutica. Il passaggio a un approccio basato sul rischio richiede una comprensione e un’implementazione approfondite attraverso metodologie solide e criteri precisi. In questo articolo di approfondimento analizzeremo le insidie comuni nella definizione di programmi efficaci di convalida della pulizia basati sul rischio e forniremo anche approfondimenti per affrontare le complessità nell'impostazione dei limiti.
Errore critico nella convalida della pulizia: impostazione di soglie limite inadeguate
Un errore comune nell’ambito della convalida della pulizia è l’impostazione inappropriata di soglie limite, spesso compromesse da interpretazioni superficiali o dal ricorso a parametri obsoleti. I limiti di esposizione basati sulla salute (HBEL) sono fondamentali per garantire che la contaminazione non comprometta la sicurezza del paziente e sono quindi un ottimo strumento per identificare il rischio, ma non sono adatti per stabilire limiti di pulizia per i detergenti. L’errato calcolo o l’errata applicazione di questi limiti può portare a protocolli di pulizia insufficienti, che non riescono a mitigare adeguatamente i rischi.
- L'avvento degli HBEL pre-allegato 15 e della guida ASTM
Anche prima della pubblicazione dell'Allegato 15 in Europa, le basi per gli HBEL venivano gettate insieme ai progressi dei documenti guida ASTM e della guida Risk-MaPP 2010 con il suo concetto ADE emergente dal Nord America. Questi sviluppi implicano una comprensione olistica del processo di pulizia, che va oltre la semplice applicazione di un numero statico come limite. - Interpretazione errata degli approcci basati sul rischio
Contrariamente alle pratiche che dipendono da criteri fissi, come i calcoli basati su 10 PPM o LD50, l'approccio basato sul rischio sostiene una valutazione completa dei prodotti chimici, degli agenti di pulizia e dei residui di prodotto coinvolti. Nel fissare i limiti, non si tratta solo di aderire a un valore derivato, ma anche di garantire che le soglie di sicurezza non vengano mai superate nella pratica.
Ad esempio, l'identificazione di un livello di residuo di 20 milligrammi come esposizione giornaliera accettabile sulle apparecchiature non è intesa come un criterio per l'analisi di routine, ma piuttosto come un limite a cui non ci si dovrebbe avvicinare. Una gestione efficace del rischio impone che le operazioni siano monitorate per rimanere significativamente al di sotto di questo limite per prevenire il potenziale impatto sul paziente.
Dai limiti basati sul dosaggio ai limiti di esposizione basati sulla salute
La transizione del settore dall'approssimazione basata sul dosaggio, che gravita attorno alla tossicità effettiva o acuta evidenziata da parametri come LD50, ai limiti di esposizione basati sulla salute, mostra un progresso nei protocolli di sicurezza. Le limitazioni basate sul dosaggio operano sulla premessa che si sia verificato un effetto, applicando successivamente fattori di sicurezza per rappresentare un limite inferiore accettabile.
Al contrario, i limiti di esposizione basati sulla salute dipendono dall’assenza di effetti avversi durante gli studi sugli organismi, con ulteriori fattori di sicurezza applicati ai livelli “senza effetto” per garantire la sicurezza umana. Questa metodologia presenta un atteggiamento più conservativo e preventivo, che riflette la mentalità preventiva delle pratiche contemporanee di convalida della pulizia basate sul rischio.
Raccomandazioni per le pratiche attuali nella definizione dei limiti
- Abbandonare parametri obsoleti: le aziende dovrebbero eliminare gradualmente i limiti basati sul dosaggio radicati nella tossicità acuta e migrare verso limiti di esposizione basati sulla salute.
- Implementare limiti conservativi basati sulla salute: stabilire limiti che forniscano ampie zone cuscinetto per mitigare variazioni impreviste nei livelli di contaminazione e per promuovere azioni preventive prima di raggiungere soglie critiche.
- Utilizzare con attenzione i dati storici: laddove gli HBEL più recenti superano i limiti storici, mantenere questi ultimi come livelli di allarme di riferimento per garantire margini di sicurezza coerenti.
- Sforzi formativi continui: investire nella formazione di tutte le parti interessate sulle dinamiche e sull'importanza degli HBEL per creare una migliore comprensione della loro applicazione.
- Preparazione per le ispezioni normative: garantire che le procedure di convalida della pulizia, la documentazione e le giustificazioni per l'impostazione dei limiti siano in linea con le linee guida attuali di organismi rispettati come l'Agenzia europea per i medicinali, ASTM e ISPE, rafforzando la posizione dell'organizzazione in caso di ispezioni.
Conclusioni
L’adozione di un approccio basato sul rischio per la convalida della pulizia si basa sull’applicazione degli HBEL, sostituendo i criteri di dosaggio obsoleti con un modello incentrato sulla sicurezza. Mentre affrontiamo le sfaccettature delle aspettative normative e miriamo all’eccellenza nella produzione dell'industria farmaceutica, la responsabilità ricade sui professionisti della convalida della pulizia per perfezionare continuamente le loro strategie, garantendo completezza nella valutazione del rischio.